Insigna ieri

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Insigna ieri

La nostra storia comincia a Milano nel 1948. Dopo i lutti delle due grandi guerre, le persone ritrovano fiducia e si rimboccano le maniche. Si rimuovono le macerie, si aprono i cantieri. Gru e ponteggi costellano la città in centro e in periferia. Le grandi industrie tornano a produrre. Nasce tutto un tessuto di piccole imprese che sprigiona inventiva e voglia di fare. Nel commercio, grandi e piccoli hanno bisogno di farsi conoscere e riconoscere.

Francesco Ferrari, che aveva iniziato come semplice elettricista, non resta a guardare e in zona via Ripamonti fonda Nuovo Neon, una fabbrica artigianale di insegne luminose. Le prime lampade al neon erano state brevettate in Francia nel 1915, poi il mondo aveva assistito a una vera e propria neon-mania. La produzione di insegne luminose richiedeva un apporto di grande sapienza artigianale per soffiare il vetro dei tubi e curvarli a formare le lettere. Le cose procederanno per il verso giusto, e in breve il marchio si guadagna reputazione e spazio nel mercato.

Nel giro di pochi anni la ripresa diventa boom. Il Paese si apre a modelli che vengono da economie avanzate: nel 1957 si inaugura a Milano il primo supermercato moderno. L’azienda ne beneficia, e a sua volta compie un salto di scala da realtà cittadina a realtà nazionale. Perfetta metafora della crescita del benessere è la facciata di Palazzo Carminati in piazza Duomo a Milano, affollata di insegne al neon su cui primeggiava la celebre signorina dei nastri Kores, la segretaria-modello che scriveva a macchina ed era diventata un’icona della Milano del miracolo economico.

Negli anni ’80, al fondatore subentra il figlio Flavio, che porta in azienda un vento nuovo, a partire dal nome Insigna. Flavio Ferrari rimodella i processi di produzione, la struttura commerciale e la rete di assistenza. Arrivano clienti del calibro di Aprilia, Ducati, Fiat, Iveco, Saab, Volvo ma anche gruppi bancari e assicurativi e grande distribuzione. Negli anni ’90 la tecnologia LED, scoperta nel 1962, gradualmente soppianta i vecchi tubi al neon. Il mondo è cambiato. Poco a poco la produzione diretta delle insegne smette di essere il fulcro dell’offerta. Crescono d’importanza la progettazione, il know-how, il visual design e la capacità di interpretare i bisogni del cliente. Ma la conoscenza delle peculiarità produttive rimarrà per sempre nel dna aziendale.